mercoledì 24 ottobre 2012

Officina culturale rodigina

La Cooperativa sociale Porto Alegre, l'Associazione La Fionda di Davide e il Coordinamento dei soci polesani di Banca Etica, in collaborazione con Centro di Documentazione Polesano 

presentano
locandina_officina_culturale
OFFICINA CULTURALE RODIGINA - Costruire pensieri alternativi
Rovigo, Bottega del commercio equo e solidale

L'associazione La Fionda di Davide promuove un ciclo di incontri per costruire pensieri alternativi. La prima parte tratterà i temi dell'economia e del commercio equo e solidale.

Un italiano su cinque ha scelto il commercio equo e solidale, avanguardia di una nuova economia che unisce attività commerciali e  spirito solidale.
Storia, presente e futuro del commercio equo e solidale sono al centro del libro "Un commercio più equo", che sarà presentato lunedì 17  settembre, alle 17.30 alla bottega "La Fionda di Davide, in via della Tecnica, 10 a Rovigo. Protagoniste dell'incontro, l'autrice Monica di Sisto e la professoressa Lodovica Mutterle, presidente del coordinamento polesano dei soci di Banca Etica.

I prodotti del commercio equo e solidale sono entrati a far parte dei consumi di molti italiani, cambiando il modo di fare la spesa e di valutare il valore dei prodotti, portando nelle case e sulle tavole degli italiani prodotti, progetti e storie dei paesi del Sud del mondo. Il libro racconta la nascita e lo sviluppo del commercio equo e solidale, con le testimonianze dei protagonisti, la forza dei fatti e dei numeri di un progetto che resta un ossimoro: unire commercio e solidarietà, produttori del Sud del mondo e consumatori del Nord del mondo, piccole dimensioni e grande distribuzione. E' proprio la tensione a superare la contrapposizione tra questi aspetti, spiega il libro, l'energia che anima i promotori di questa idea, per restituire un volto umano all'economia.

Monica Di Sisto è una giornalista sociale e autrice di varie pubblicazioni, specializzata nelle tematiche del commercio internazionale, dell'economia solidale e della cooperazione. Collabora con Altreconomia e l'agenzia Asca. Ha curato la comunicazione del Contratto Mondiale dell'Acqua e del Forum Sociale Mondiale. E' fondatrice di Fair Coop. E' docente di Modelli di Sviluppo Economico alla Pontificia Università Gregoriana.

L'appuntamento di lunedì è il primo del ciclo "Officina culturale", promosso dalla Fionda di Davide, in collaborazione con altre associazioni locali, sulle tematiche dell'economia, della solidarietà e della non violenza. I prossimi appuntamenti sono venerdì 19 ottobre, sempre alle 17.30, con la presentazione di "Obiettivo decrescita", dedicato ai limiti della crescita infinita, con l'autore Mauro Bonaiuti e il sociologo Giorgio Osti. Venerdì 23 novembre, di nuovo Giorgio Osti presenta il libro "Nuovi asceti. Consumatori, imprese e istituzioni di fronte alla crisi ambientale". Modera Luca Dall'Ara. Gli incontri proseguiranno, con cadenza mensile, a partire da gennaio 2013.

IL PROGRAMMA

Lunedì 17 Settembre 2012, ore 17.30
UN COMMERCIO PIÙ EQUO
Un piccolo potere da prendere sul serio: la scommessa del Fair Trade italiano raccontata in prima persona plurale
Incontro con l'autrice Monica di Sisto
Modera Lodovica Mutterle

Venerdì 19 ottobre 2012, ore 17.30
OBIETTIVO DECRESCITA
Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all'infinito in un mondo finito è un folle, oppure un economista
incontro con l'autore Mauro Bonaiuti
modera Giorgio Osti

Venerdì 23 novembre 2012, ore 17.30
NUOVI ASCETI
Consumatori, imprese e istituzioni di fronte alla crisi ambientale
Incontro con l'autore Giorgio Osti
Modera Luca Dall'Ara

Segreteria organizzativa
Bottega del commercio equo e solidale
Via della Tecnica 10, 45100 Rovigo
Telefono 0425 404323, fax 0425 1682687

venerdì 12 ottobre 2012

La mala politica si combatte con i fatti concreti e con il senso di responsabilità


Le notizie sulla mala politica, che da giorni occupano le pagine dei giornali accostate ai dati  della crisi economica e sociale, certificano l’irresponsabile scollamento tra la classe dirigente e la popolazione nel nostro Paese. Chi, in passato, a tutti i livelli, come anche noi di “Impegno Comune”, ha lanciato appelli, sempre caduti nel vuoto, per la sobrietà e la gratuità in politica, non può che constatare come le più nefaste previsioni si siano ormai avverate. E così, oggi, non possiamo più dire “il tempo sta per scadere”, ma “il tempo è scaduto”. Non è più il momento delle proposte, delle idee, dei buoni intenti, è il momento delle scelte e dei fatti. Così come velocemente si è agito sulle pensioni, sui provvedimenti fiscali, non si può ammettere, per esempio, che occorra istituire una commissione per verificare se gli stipendi dei parlamentari siano in linea con quelli europei per poi insabbiare tutto, bisogna concretamente tagliarli, così come è inammissibile che i cittadini non possano controllare quanto denaro pubblico va ad ogni proprio rappresentante, a qualunque livello, direttamente o indirettamente, attraverso i partiti.
Il cittadino mediante internet con un semplice “clic” dovrebbe essere in grado di sapere qual è lo stipendio del consigliere regionale, come quello del sindaco o dell’assessore, nonché, periodicamente, quali rimborsi spese sono stati ottenuti e per quali attività sono stati concessi. Il cittadino al tempo stesso dovrebbe poter facilmente accedere alla lettura di tutti i provvedimenti amministrativi senza le complicazioni che, per esempio, il sito del Comune di Adria presenta.
Impegno Comune chiede che venga istituito anche un albo pubblico di tutti i nominati nei cosiddetti “enti di secondo grado” con l’indicazione di quanto i singoli membri di questi consigli di amministrazione, spesso sconosciuti ai più, pesano sulle spalle della comunità. Non è più tollerabile che il principio della rendicontazione sia chiesto a tutti tranne che a chi dovrebbe invece essere esempio di trasparenza. Chi amministra deve accettare di stare in una casa di vetro e non può eludere le domande, non può continuare a rispondere in maniera incompleta.  Per questo appare  anacronistica la modalità con cui la Giunta Comunale di Adria risponde alle interrogazioni dei consiglieri comunali ed è, perciò, urgente trovare una soluzione che, fornendo informazioni complete ai cittadini, non mortifichi l’essenza stessa della democrazia .
Ma la scelta più urgente e irrinunciabile è la riacquisizione del senso di responsabilità da parte di chi amministra la cosa pubblica. Non se ne può più di sentire frasi  del tipo “non sapevo”, “è stata una sorpresa”, “non toccava a me” pronunciate da chi dovrebbe essere il primo garante del corretto funzionamento di una pubblica amministrazione. Non se ne può più di politici che si fanno sorprendere dagli eventi e fingono di scoprire che le cose non vanno solo quando altri le segnalano, magari solo quando interviene la magistratura. Comincino a chiedersi già da adesso se ci sono forme, diciamo così, “anomale” di finanziamento dei partiti, riflettano se è proprio normale che le campagne elettorali, anche per comuni piccoli come Adria, siano così costose, si interroghino sulla provenienza dei loro finanziamenti! Facciano un bell’esame di coscienza e si comportino conseguentemente!
La lista di Impegno Comune ad esempio, ha pubblicato tutti i dati sulla sue modeste spese elettorali, fornendo i nomi di chi ha contribuito, rispettando le regole. Perché non tutte le altre liste hanno fatto così? Perché nessuno le ha richiamate al proprio dovere? Perché la nostra proposta di stabilire un tetto per le spese elettorali non ha trovato alcun riscontro? Noi pensiamo che ad ogni livello occorra interrompere quel circolo perverso di flusso di denaro che inquina la politica, la democrazia e addormenta le coscienze, perchè coi soldi si può manipolare anche l’informazione. Flusso che direttamente o indirettamente impoverisce la casse pubbliche, perché quando girano cifre esagerate potrebbe esserci chi tenta di far ritornare i soldi spesi recuperandoli attraverso gli appalti, gli incarichi, le sovvenzioni e, pertanto, chi paga alla fine siamo sempre noi cittadini. Ognuno, quindi,  per il ruolo che riveste, faccia la propria parte, a partire dal nostro territorio, ed eserciti responsabilmente il diritto-dovere di controllo, altrimenti domani non potrà certo dire “nessuno me l’aveva detto”.

Leonardo Bonato

sabato 9 giugno 2012

PROGRAMMA DELTADAY



PROGRAMMA DELLA GIORNATA

I partecipanti devono essere automuniti:

- ore 8,45 - Partenza da Adria dal Parcheggio del PORTO Organizzazione delle AUTO; e consegna alle auto di un fiocco colorato (contrassegno)

-ore 9/9,30- Andare direttamente a visitare le Valli di Ravagnan:
    - presentazione del programma della giornata;
   - Passeggiare con guida per il sentiero permette di vedere le specie di uccelli e le altre meraviglie naturalistiche,
  - tornare un po' indietro e andare sulla Torretta,

- ore 12/12,30- Pranzo alla Barricata al Mare, dove sarebbe possibile pranzare con un menù semplice +(antipasto di cozze, spaghettata di vongole e frittura mista)

- ore 14/14,30 proseguire la visita della Sacca di Scardovari,

- ore 15,30.. sosta all'Oasi Ca Mello, passeggiata

- ore 16,30 - Visita a Ca Vendramin

- ore 17,30- Rientro

- ore 18,00 Arrivo ad Adria

PRANZO: distinto un menù più semplice + gelato e prezzo inferiore per i bambini.
per adulti:antipasto di cozze, spaghetti con le vongole e frittura mista; Quota di adesione compreso il pranzo: adulti: 25 € bambini inf ai 14 anni: 15 €

Le adesioni dovranno avvenire entro il 13 giugno p.v.

giovedì 17 maggio 2012

"Giovanidee per il Polesine", dati e testimonianze di giovani lavoratori all'estero

Domenica mattina a Villadose il convegno promosso dall'associazione Startup - Impegno per il Futuro

Il territorio polesano non offre sbocchi professionali capaci di valorizzare le competenze dei giovani, spingendo molti a cercare risposte altrove, in Italia o all'estero. 


Proprio le esperienze degli under 40 che vivono in altre città del mondo sono al centro del convegno "Giovanidee per il Polesine", promosso dall'associazione Startup - Impegno per il Futuro, in programma domenica 20 maggio 2012, alle 9.45 nella sala Europa di Villadose. Ad introdurre i lavori, il sociologo Giorgio Osti e l'ingegnere Roberto Tovo, che presenteranno dati e analisi sul fenomeno, per cedere poi spazio alle testimonianze di giovani imprenditori e di alcuni giovani polesani che lavorano in altri paesi, che interverranno in diretta in streaming. 

Nelle diverse ricerche sull'economia polesana, sottolinea l'associazione, l'obiettivo è raramente puntato sui giovani che lavorano nella nostra provincia e ancora meno su quelli che scelgono di iniziare un'attività lavorativa all'estero. Il convegno di domenica intende colmare questa lacuna, anche a partire dai primi dati raccolti dall'associazione, attraverso un questionario rivolto ai giovani che vivono e lavorano fuori confine. Sottoposto finora ad alcune decine di ragazze e ragazzi, il questionario mette in luce il percorso, le motivazioni della scelta e le differenze riscontrate tra l'Italia e il nuovo paese. 
Tra le risposte, molte convergono su una stessa valutazione: la provincia di Rovigo non riesce ad offrire opportunità a chi ha un'elevata specializzazione e formazione. E' soprattutto all'estero che i giovani trovano spazio, in ambiti importanti e con incarichi di alto livello. "Anche il mercato del lavoro all'estero è differente - spiega Nicola Montani dell'Associazione Startup - Se è più facile perdere il lavoro, allo stesso tempo c'è maggiore protezione sociale ed è più facile trovare un nuovo impiego". Le esperienze e testimonianze dei giovani imprenditori e lavoratori troveranno progressivamente spazio nel blog dell'associazione http://associazionestartup.blogspot.it

L'associazione Startup nasce con l'intento di valorizzare nuove idee e progettutalità, immaginare il futuro del Polesine, costruire prospettive di crescita e benessere per le nuove generazioni. Ne fanno parte cittadini di tutta la provincia, da Adria a Lendinara, da Ceregnano a Fiesso Umbertiano, dal Villadose ad Arquà Polesine fino al capoluogo. "Raccogliamo le energie positive che si stanno impegnando nei comuni del territorio - spiega la presidente, Mirella Zambello - Ci accomunano esperienze e valori di impegno civico e politico, che all'interno dei partiti non riescono più ad esprimersi". 

Il convegno segna l'esordio di questa nuova realtà associativa locale e intende essere il punto di partenza di un percorso. La ricerca proseguirà anche dopo l'appuntamento di domenica. "Vorremmo arrivare ad una sintesi dei dati raccolti - conclude Zambello - che saranno presentati in un successivo evento a istituzioni, sindacati e associazioni di categoria". 


Comunicato stampa n. 23 del 16 maggio 2012 CSVNews Rovigo



mercoledì 9 maggio 2012

GIOVANIDEE PER IL POLESINE

La nuova associazione "Start Up - Impegno per il futuro" ha organizzato per domenica 20 maggio 2012 presso la sala Europa del comune di Villadose l'iniziativa "Giovanidee per il Polesine".


Il lavoro di molti giovani polesani fuori provincia e all’estero è in parte fisiologico, dovuto alla mobilità nel lavoro che caratterizza il mondo moderno. Si tratta, infatti, di spostamenti dovuti alla carriera, alla possibilità di trovare in altre città o nazioni possibilità di affermazioni non possibili in una realtà provinciale come quella polesana. Fa da contraltare, del resto, la presenza in Polesine di lavoratori che trovano qui occasioni di lavoro, e non solo immigrati stranieri, ma anche insegnanti, tecnici, persone che lavorano nelle forze dell’ordine e negli organi periferici dello stato.


Una parte dei giovani, però, è dovuta emigrare per lavoro per le carenze dell’economia di questa provincia, per la sua cronica carenza di occasioni di lavoro, che ha costretto a migrazioni bibliche nella seconda parte del 1800 verso le Americhe e nel Triangolo industriale nel secondo dopoguerra. Ora a spostarsi per lavoro fuori provincia sono soprattutto giovani laureati, diplomati, specializzati, sebbene non manchi una quota di operai.

Tutti comunque hanno acquisito professionalità che possono essere di grande aiuto alla realtà polesana, per gli stimoli e le conoscenze che possono trasmettere, per le relazioni che si possono intrecciare tra i centri grandi e piccoli del Polesine e altre realtà economiche, culturali e sociali. E’ un terreno da esplorare che può arricchire questo territorio e farlo uscire dall’isolamento che i confini naturali dei grandi fiumi, ma soprattutto una classe dirigente spesso chiusa e poco colta, hanno causato nel tempo.

Confrontare le esperienze, condividerle, ibridarle può essere una grande risorsa da mettere a servizio della comunità polesana.







lunedì 23 aprile 2012

QUANDO INIZIERANNO I LAVORI DI VIA TRAVERSAGNO?


L’avvenuta aggiudicazione dei lavori per la sistemazione del primo tratto di via Traversagno non può che soddisfare tutti noi cittadini e, in particolare, i cittadini di Bellombra e Corcrevà che, però, sono impazienti di vedere iniziare i lavori e non si spiegano perché non ci siano ancora i mezzi e le maestranze al lavoro.

L’altra buona notizia che presenta un rovescio della medaglia è il non trascurabile ribasso, più del 30%, che ha consentito alla ditta esecutrice di vincere la gara. E’ evidente, infatti, che mentre la somma risparmiata potrà ritornare nelle disponibilità dell’ente pubblico per essere impiegata nell’asfaltatura delle strade comunali, tutto ciò impegnerà maggiormente i tecnici comunali  nel controllo scrupoloso affinché al prezzo ribassato corrisponda comunque un’opera realizzata effettivamente “a regola d’arte”. 

Ma c’è un altro rischio: quello che il ribasso svanisca in seguito all’introduzione di varianti in corso d’opera. Sarebbe la replica di quello che è già successo per il ponte sul Canalbianco di Punta Canareggio. Anzi, in questo caso la cifra in gioco sarebbe superiore, intorno ai centomila euro.

Con i tempi che corrono, con la prospettiva di casse sempre più vuote e che indurranno a  spremere ulteriormente i cittadini, un comune come Adria  non  può rinunciare immotivatamente ad “incassare” un ribasso d’asta così consistente. Ricordo, infatti, come avevo già rammentato per il ponte, che le varianti hanno ragione d’essere solo se si presentano eventi non previsti e non prevedibili al momento del progetto. In caso contrario una variante o non è giustificata o, di fatto, sconfessa le scelte progettuali originarie.

L’augurio che il ritardo dell’inizio dei lavori  del Traversagno non sia causato proprio da ipotesi di varianti non può che accompagnarsi, quindi, all’appello al senso di responsabilità di tutti i soggetti (amministrazione comunale, tecnici, impresa) affinché si proceda celermente nell’esecuzione di lavori sempre più urgenti, vista l’inadeguatezza delle strade alternative ora utilizzate.

Ai cittadini, specie a quelli che, sedendo in consiglio comunale, hanno a disposizione più appropriati strumenti di conoscenza, spetta il diritto-dovere di controllo affinché sia speso sempre bene quel denaro pubblico strettamente necessario per l’esecuzione delle opere.  

Tutti  dovrebbero convincersi, infatti, che la garanzia di adeguati livelli di servizi pubblici non necessariamente è in contrasto con il mantenimento della tassazione entro limiti decenti, a partire dalla prossima IMU. Entrambi gli obiettivi potrebbero essere raggiungibili se si fosse costantemente attenti a rispettare e a far rispettare le regole, a verificare rigorosamente i meccanismi di spesa, evitando le spese improduttive e, soprattutto, evitando di spendere più del dovuto.

In breve:evitando gli sprechi. 

Leonardo Bonato

Comitato per la Difesa della Sanità del Delta


Martedì 17 Aprile si è riunito per la prima volta un nutrito gruppo di cittadini Adriesi, tra i quali erano rappresentate sensibilità politiche di amplissima provenienza, senza distinzioni, anche attraverso chi riveste ruoli istituzionali, per dare inizio al “Comitato per la Difesa della Sanità del Delta”. Il comitato si riunirà martedì prossimo alle 21,30 presso la parrocchia di Carbonara ad Adria, ed è aperto a tutti i cittadini, partiti e movimenti che siano interessati a difendere il diritto alla salute. 

Obiettivi iniziali del comitato sono quelli di approfondire la conoscenza del nuovo piano sanitario regionale e formulare delle proposte da affidare ai nostri politici affinché si facciano garanti del mantenimento dei servizi sanitari ad oggi esistenti nel territorio. 

Subito dopo si creeranno i presupposti per organizzare in tempi brevi un’ assemblea pubblica per informare i cittadini, sia dei rischi legati al piano socio sanitario nell’ultima versione approvata in regione dalla V Commissione Regionale Sanità, sia delle modifiche auspicabili a garanzia del diritto alla salute per tutti i cittadini polesani. 

Sono in gioco la presenza dell’ U.l.s.s. 19 e il ruolo dell’ ospedale di Adria, centro di riferimento per tutto il Delta e per il territorio limitrofo con particolare riguardo alle zone del Cavarzerano e del Basso Ferrarese. Ma ancor più grave è che siano in gioco i servizi medico- sanitari con il rischio in un futuro prossimo di doverci spostare a Mestre o a Padova per ricevere cure che oggi troviamo ad Adria e a Rovigo. 

L’ intenzione è proprio quella di costruire una proposta forte che tuteli i servizi alla salute partendo dalla realtà socio sanitaria del nostro territorio, tenendo conto dei dati epidemiologici, dei lavoratori coinvolti e della specificità della nostra area che non può e non deve essere continuamente penalizzata per la sua caratteristica di bassa densità della popolazione. 

Si tratta di procedere secondo due azioni: la prima è quella di analizzare attentamente e realisticamente i tagli alla sanità già decisi, cercando una razionalizzazione che porti alla possibilità concreta di liberare risorse da reinvestire nel sistema socio sanitario per la crescita e lo sviluppo di servizi e professionalità. La seconda è quella di tornare a fare una politica della sanità che sia in grado di difendere e potenziare quello che abbiamo, con il supporto del direttore generale dell’ U.l.s.s. 19 Giuseppe Dal Ben, alla luce dei forti investimenti di denaro pubblico e delle alte professionalità costituitesi in questi anni sotto il suo operato. 

A lui e ai nostri rappresentanti politici, chiederemo di adoperarsi per il mantenimento della struttura ospedaliera di Adria come “Ospedale per acuti”, garantendone la centralità all’ interno del bacino d’ utenza della U.l.s.s. 19, e di far crescere l’ efficienza e l’ efficacia degli interventi sanitari di tutela e prevenzione, perché i servizi attualmente presenti nel territorio sono assolutamente vitali per il nostro tessuto sociale e imprenditoriale, e un eventuale impoverimento porterebbe tutto il Delta, non solo Adria su una china senza ritorno. 

Il Comitato per la Difesa della Sanità del Delta

lunedì 2 aprile 2012

“Start Up – Impegno per il futuro”, un’associazione di partecipazione attiva per la realtà del nostro territorio.

“Start Up – Impegno per il futuro” è il nome della nuova associazione culturale nata dalla volontà di un gruppo di persone che desiderano riprendere una discussione pubblica ed aperta sui temi riguardanti la vita pubblica delle nostre comunità. L’idea che catalizza il gruppo dei soci fondatori, è proprio quella di creare delle occasioni di dialogo e di confronto sulle questioni che concretamente coinvolgono i cittadini del Polesine, per proporre iniziative  in sintonia con le nuove sensibilità culturali e sociali, ponendo al centro dell’attività politica l’interesse generale, partendo dalla difesa dei beni comuni e realizzando condizioni di maggiore equità e solidarietà.
Le prime iniziative saranno rivolte ad affrontare le tematiche dello sviluppo dal punto di vista dei giovani, dell’ambiente ed del patrimonio del Delta del Po, delle questioni legate alla gestione etica del denaro e dei consumi. 

Oggi c’è bisogno di immaginare il futuro, consapevoli che, quel futuro immaginato si può contribuire a  costruirlo.

Ci sono nella nostra provincia risorse personali e associative, capacità e competenze, in molte situazioni misconosciute e mortificate, che possono far fare un salto di qualità a una politica troppo spesso ridotta a clientelismo, a spartizioni per il controllo degli enti, al mantenimento di un personale politico che vive di prebende e ha perso ogni ispirazione ideale e ogni capacità progettuale.

Chi si ritrova nel gruppo fondatore di questa rete provinciale ha voluto sintetizzare la propria disponibilità all’impegno nel nome, che indica proprio la fase d’avvio di un’impresa: start up. Se questo nostro “motorino d’avviamento” innescherà, anche solo per emulazione, altre esperienze di elaborazione culturale e politica autentica, raggiungeremo il risultato di muovere ciò che oggi appare tremendamente statico e ripetitivo: questo è il nostro impegno per il futuro.

Gli aderenti, provenienti da varie realtà territoriali del Polesine, sono persone con passione civica, con esperienza di servizio nelle pubbliche amministrazioni locali, impegnati in associazioni culturali e di volontariato.

Il Comitato direttivo è formato da: Edgardo Contato, Lucia Ferrarese, Chiara Turolla, Mirella Zambello, Antonio Giolo, Nicola Montani e Riccardo Pozzato.
Il Presidente è Mirella Zambello.

Per contattare l’associazione: startup.impegnoperilfuturo@gmail.com


Le finalità che l’Associazione si propone sono in particolare:
- contribuire allo sviluppo culturale, civile e politico, dei valori della Costituzione Italiana, attraverso attività di formazione rivolte a tutti i cittadini associati e non, senza distinzione di genere ed età, attraverso l’organizzazione di iniziative, incontri pubblici, conferenze;
-   favorire una crescita collettiva, organizzando attività di sensibilizzazione alle tematiche sociali e civili, di partecipazione alla comunità, di educazione alla pace, di inclusione sociale, di solidarietà e di pari opportunità;
- diffondere i valori della Giustizia Sociale e della legalità;
- sviluppare e valorizzare le politiche giovanili per contribuire alla formazione civica, sociale, culturale, mediante attività specifiche;
- promuovere azioni volte a soddisfare i bisogni della comunità inerenti problematiche sociali, culturali e formative;
- promuovere forme di educazione alla cittadinanza attiva, al dovere di solidarietà e di impegno sociale, ad una cultura della pace e della non violenza;
- promuovere nel territorio opportunità di incontro tra generazioni, utili al rafforzamento della coesione sociale e alla crescita/inserimento dei giovani;
-          promuovere attività  di integrazione verso gli immigrati , attraverso la conoscenza della cultura dei paesi stranieri ed altre iniziative che favoriscano l’incontro delle diverse culture;

-          promuovere iniziative di solidarietà e di cooperazione internazionale;

-          promuovere il riconoscimento dei  diritti umani e civili;

-          difendere e valorizzare l’ambiente e il patrimonio culturale, artistico, storico, naturalistico del territorio.