mercoledì 24 ottobre 2012

Officina culturale rodigina

La Cooperativa sociale Porto Alegre, l'Associazione La Fionda di Davide e il Coordinamento dei soci polesani di Banca Etica, in collaborazione con Centro di Documentazione Polesano 

presentano
locandina_officina_culturale
OFFICINA CULTURALE RODIGINA - Costruire pensieri alternativi
Rovigo, Bottega del commercio equo e solidale

L'associazione La Fionda di Davide promuove un ciclo di incontri per costruire pensieri alternativi. La prima parte tratterà i temi dell'economia e del commercio equo e solidale.

Un italiano su cinque ha scelto il commercio equo e solidale, avanguardia di una nuova economia che unisce attività commerciali e  spirito solidale.
Storia, presente e futuro del commercio equo e solidale sono al centro del libro "Un commercio più equo", che sarà presentato lunedì 17  settembre, alle 17.30 alla bottega "La Fionda di Davide, in via della Tecnica, 10 a Rovigo. Protagoniste dell'incontro, l'autrice Monica di Sisto e la professoressa Lodovica Mutterle, presidente del coordinamento polesano dei soci di Banca Etica.

I prodotti del commercio equo e solidale sono entrati a far parte dei consumi di molti italiani, cambiando il modo di fare la spesa e di valutare il valore dei prodotti, portando nelle case e sulle tavole degli italiani prodotti, progetti e storie dei paesi del Sud del mondo. Il libro racconta la nascita e lo sviluppo del commercio equo e solidale, con le testimonianze dei protagonisti, la forza dei fatti e dei numeri di un progetto che resta un ossimoro: unire commercio e solidarietà, produttori del Sud del mondo e consumatori del Nord del mondo, piccole dimensioni e grande distribuzione. E' proprio la tensione a superare la contrapposizione tra questi aspetti, spiega il libro, l'energia che anima i promotori di questa idea, per restituire un volto umano all'economia.

Monica Di Sisto è una giornalista sociale e autrice di varie pubblicazioni, specializzata nelle tematiche del commercio internazionale, dell'economia solidale e della cooperazione. Collabora con Altreconomia e l'agenzia Asca. Ha curato la comunicazione del Contratto Mondiale dell'Acqua e del Forum Sociale Mondiale. E' fondatrice di Fair Coop. E' docente di Modelli di Sviluppo Economico alla Pontificia Università Gregoriana.

L'appuntamento di lunedì è il primo del ciclo "Officina culturale", promosso dalla Fionda di Davide, in collaborazione con altre associazioni locali, sulle tematiche dell'economia, della solidarietà e della non violenza. I prossimi appuntamenti sono venerdì 19 ottobre, sempre alle 17.30, con la presentazione di "Obiettivo decrescita", dedicato ai limiti della crescita infinita, con l'autore Mauro Bonaiuti e il sociologo Giorgio Osti. Venerdì 23 novembre, di nuovo Giorgio Osti presenta il libro "Nuovi asceti. Consumatori, imprese e istituzioni di fronte alla crisi ambientale". Modera Luca Dall'Ara. Gli incontri proseguiranno, con cadenza mensile, a partire da gennaio 2013.

IL PROGRAMMA

Lunedì 17 Settembre 2012, ore 17.30
UN COMMERCIO PIÙ EQUO
Un piccolo potere da prendere sul serio: la scommessa del Fair Trade italiano raccontata in prima persona plurale
Incontro con l'autrice Monica di Sisto
Modera Lodovica Mutterle

Venerdì 19 ottobre 2012, ore 17.30
OBIETTIVO DECRESCITA
Chi crede che una crescita esponenziale possa continuare all'infinito in un mondo finito è un folle, oppure un economista
incontro con l'autore Mauro Bonaiuti
modera Giorgio Osti

Venerdì 23 novembre 2012, ore 17.30
NUOVI ASCETI
Consumatori, imprese e istituzioni di fronte alla crisi ambientale
Incontro con l'autore Giorgio Osti
Modera Luca Dall'Ara

Segreteria organizzativa
Bottega del commercio equo e solidale
Via della Tecnica 10, 45100 Rovigo
Telefono 0425 404323, fax 0425 1682687

venerdì 12 ottobre 2012

La mala politica si combatte con i fatti concreti e con il senso di responsabilità


Le notizie sulla mala politica, che da giorni occupano le pagine dei giornali accostate ai dati  della crisi economica e sociale, certificano l’irresponsabile scollamento tra la classe dirigente e la popolazione nel nostro Paese. Chi, in passato, a tutti i livelli, come anche noi di “Impegno Comune”, ha lanciato appelli, sempre caduti nel vuoto, per la sobrietà e la gratuità in politica, non può che constatare come le più nefaste previsioni si siano ormai avverate. E così, oggi, non possiamo più dire “il tempo sta per scadere”, ma “il tempo è scaduto”. Non è più il momento delle proposte, delle idee, dei buoni intenti, è il momento delle scelte e dei fatti. Così come velocemente si è agito sulle pensioni, sui provvedimenti fiscali, non si può ammettere, per esempio, che occorra istituire una commissione per verificare se gli stipendi dei parlamentari siano in linea con quelli europei per poi insabbiare tutto, bisogna concretamente tagliarli, così come è inammissibile che i cittadini non possano controllare quanto denaro pubblico va ad ogni proprio rappresentante, a qualunque livello, direttamente o indirettamente, attraverso i partiti.
Il cittadino mediante internet con un semplice “clic” dovrebbe essere in grado di sapere qual è lo stipendio del consigliere regionale, come quello del sindaco o dell’assessore, nonché, periodicamente, quali rimborsi spese sono stati ottenuti e per quali attività sono stati concessi. Il cittadino al tempo stesso dovrebbe poter facilmente accedere alla lettura di tutti i provvedimenti amministrativi senza le complicazioni che, per esempio, il sito del Comune di Adria presenta.
Impegno Comune chiede che venga istituito anche un albo pubblico di tutti i nominati nei cosiddetti “enti di secondo grado” con l’indicazione di quanto i singoli membri di questi consigli di amministrazione, spesso sconosciuti ai più, pesano sulle spalle della comunità. Non è più tollerabile che il principio della rendicontazione sia chiesto a tutti tranne che a chi dovrebbe invece essere esempio di trasparenza. Chi amministra deve accettare di stare in una casa di vetro e non può eludere le domande, non può continuare a rispondere in maniera incompleta.  Per questo appare  anacronistica la modalità con cui la Giunta Comunale di Adria risponde alle interrogazioni dei consiglieri comunali ed è, perciò, urgente trovare una soluzione che, fornendo informazioni complete ai cittadini, non mortifichi l’essenza stessa della democrazia .
Ma la scelta più urgente e irrinunciabile è la riacquisizione del senso di responsabilità da parte di chi amministra la cosa pubblica. Non se ne può più di sentire frasi  del tipo “non sapevo”, “è stata una sorpresa”, “non toccava a me” pronunciate da chi dovrebbe essere il primo garante del corretto funzionamento di una pubblica amministrazione. Non se ne può più di politici che si fanno sorprendere dagli eventi e fingono di scoprire che le cose non vanno solo quando altri le segnalano, magari solo quando interviene la magistratura. Comincino a chiedersi già da adesso se ci sono forme, diciamo così, “anomale” di finanziamento dei partiti, riflettano se è proprio normale che le campagne elettorali, anche per comuni piccoli come Adria, siano così costose, si interroghino sulla provenienza dei loro finanziamenti! Facciano un bell’esame di coscienza e si comportino conseguentemente!
La lista di Impegno Comune ad esempio, ha pubblicato tutti i dati sulla sue modeste spese elettorali, fornendo i nomi di chi ha contribuito, rispettando le regole. Perché non tutte le altre liste hanno fatto così? Perché nessuno le ha richiamate al proprio dovere? Perché la nostra proposta di stabilire un tetto per le spese elettorali non ha trovato alcun riscontro? Noi pensiamo che ad ogni livello occorra interrompere quel circolo perverso di flusso di denaro che inquina la politica, la democrazia e addormenta le coscienze, perchè coi soldi si può manipolare anche l’informazione. Flusso che direttamente o indirettamente impoverisce la casse pubbliche, perché quando girano cifre esagerate potrebbe esserci chi tenta di far ritornare i soldi spesi recuperandoli attraverso gli appalti, gli incarichi, le sovvenzioni e, pertanto, chi paga alla fine siamo sempre noi cittadini. Ognuno, quindi,  per il ruolo che riveste, faccia la propria parte, a partire dal nostro territorio, ed eserciti responsabilmente il diritto-dovere di controllo, altrimenti domani non potrà certo dire “nessuno me l’aveva detto”.

Leonardo Bonato